Papa Francesco contro pedofilia nella Chiesa: ci sarà una commissione

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Tra i punti principali del pontificato di Papa Francesco c’è sicuramente la lotta alla pedofilia. Infatti Bergoglio ha accettato la proposta degli “Otto saggi” cardinali di istituire una commissione per la protezione dei fanciulli dopo lo scandalo della pedofilia ecclesiale. Ad annunciarlo ai giornalisti è stato il cardinale cappuccino di Boston, Sean Patrick O’Malley, diocesi nella quale scoppiò lo scandalo degli abusi sessuali sui minori nel 2002, a seguito della quale ci fu la rimozione dell’allora arcivescovo Bernard Francis Law, trasferito a Roma da Giovanni Paolo II. Nei prossimi giorni sarà pubblicato il documento pontificio con il quale Bergoglio indicherà la struttura di questo nuovo organismo che si occuperà sia della protezione dei bambini dagli abusi, sia di dare alle vittime ogni tipo di aiuto e di sostegno.

O’Malley ci tiene a sottolineare che la decisione del Papa è in perfetta linea di continuità con quanto fatto da Benedetto XVI che in più occasioni, durante i suoi viaggi internazionali, aveva incontrato le vittime della pedofilia e aveva ascoltato le loro drammatiche storie. Oltre alla protezione e al sostegno, la commissione,  avrà il ruolo di fare proposte al Papa per migliorare la protezione dell’infanzia e consolidare sempre più la prevenzione. Ha infatti precisato: “Fra le possibili responsabilità della commissione ci saranno le linee guida per la protezione dei bambini, lo sviluppo ed estensione di norme, procedure e strategie per la protezione dei bambini e la prevenzione di abusi sui minori; programmi di formazione per bambini, genitori, tutti coloro che lavorano con minori, di catechisti, la formazione di seminaristi, la formazione permanente dei sacerdoti; protocolli per la sicurezza dell’ambiente, codici di condotta professionale, attestazione di idoneità al ministero sacerdotale, screening e controllo della fedina penale, stato dell’azione delle richieste di valutazione psichiatrica; cooperazione con le autorità civili, segnalazione dei reati, attenzione alle leggi civili, comunicazioni riguardanti il clero dichiarato colpevole; pastorale in supporto delle vittime e dei familiari, assistenza spirituale, servizi di salute mentale; collaborazione con esperti nella ricerca e sviluppo della prevenzione degli abusi sui minori, psicologia, sociologia, scienze giudiziarie; collaborazione con vescovi e superiori religiosi, ottimizzazione della procedura, attuazione di leggi e linee guida, rapporto con i fedeli e con i mezzi di comunicazione; incontri con le vittime; supervisione e recupero dei chierici colpevoli di abusi”.

La posizione di Benedetto XVI era stata sintetizzata dall’ex Sant’Uffizio con una lettera  inviata agli episcopati di tutto il mondo il 3 maggio 2011. Il documento, premettendo che “l’abuso sessuale di minori non è solo un delitto canonico, ma anche un crimine perseguito dall’autorità civile”, avvisava i vescovi che “è importante cooperare con le autorità civili per quanto riguarda il deferimento di crimini sessuali”. Tuttavia non tutti gli episcopati hanno ancora recepito e messo in atto questo aspetto. Ed è questa la sfida che attende ora Papa Francesco

Fonti: ilfattoquotidiano