Pdl pro dimissioni, Napolitano indignato: rischio scioglimento Camere

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“Si può esprimere la vicinanza a Berlusconi in altri modi”, ha affermato il Capo dello Stato, eppure dal Pdl si dicono pronti a dare le dimissioni in massa se il loro leader, Silvio Berlusconi, decadrà al Senato a causa della sentenza emessa contro di lui dalla Cassazione nel processo Mediaset. Anche dalla Lega arriva lo stesso avvertimento. Maroni conferma l’intenzione dei parlamentari del Carroccio di sostenere le dimissioni del Pdl con le proprie, in modo da favorire la caduta del governo Letta: “Noi siamo assolutamente favorevoli alla caduta del governo Letta”, ha affermato, “Le dichiarazioni molto bellicose dei deputati e senatori del Pdl mi sembrano un fatto politicamente rilevante. Se è vero”, continua, “vedremo se agli annunci di ieri sera seguiranno i fatti.” Intanto, il capogruppo Pdl alla Camera, Brunetta, corregge il tiro e smentisce la reale intenzione di rassegnare le dimissioni di tutti i membri del partito: “Non sono mai state ventilate ipotesi di dimissioni di massa. Abbiamo invitato ciascun parlamentare a riflettere e a decidere secondo coscienza in caso di decadenza”, ha spiegato. Di fatto, come ha anche spiegato Napolitano in una nota emessa, “L’orientamento assunto ieri sera dall’assemblea dei gruppi parlamentari del Pdl non è stato formalizzato in un documento conclusivo, reso pubblico e portato a conoscenza dei presidenti delle camere e del presidente della Repubblica”, tuttavia il Presidente ha tenuto ad esprimere i propri timori per il futuro dello Stato, nel caso le intenzioni del Pdl fossero serie, ma anche la propria indignazione per il gesto stesso che i membri del partito hanno minacciato di portare avanti, quasi a voler minare la solidità del Paese, quasi come se la condanna a Berlusconi possa essere revocata: “Non posso egualmente che definire inquietante”, continua, “l’annuncio di dimissioni in massa dal Parlamento, ovvero di dimissioni individuali, le sole presentabili, di tutti gli eletti nel Pdl. Non meno inquietante”, sottolinea, “sarebbe il proposito di compiere tale gesto al fine di esercitare un’estrema pressione sul Capo dello Stato per il più ravvicinato scioglimento delle Camere.” Infine, Napolitano si spiega sull’esito della sentenza per Berlusconi: “Non occorre neppure rilevare la gravità e assurdità dell’evocare un ’colpo di Stato’ o una ’operazione eversiva’ in atto contro il leader del Pdl”, e conclude, “la non interferenza del capo dello Stato o del Primo Ministro in decisioni indipendenti dell’autorità giudiziaria sono un dato costitutivo di qualsiasi stato di diritto in Europa.”

Secondo Napolitano, “c’è ancora tempo” per capire cosa accadrà, ma soprattutto per i membri del Pdl c’è tempo per dimostrare la loro vicinanza al proprio leader “senza mettere in causa il pieno svolgimento delle funzioni dei due rami del Parlamento”, proprio perché ciò “produrrebbe l’effetto di colpire alla radice la funzionalità delle Camere.”