Tragedia a Locri: Tatiana stuprata e bruciata viva. La sua storia

Tatiana Kuropatyk

 

LOCRI – Una donna di 41 anni, Tatiana Kuropatyk, è stato violentata e bruciata viva in provincia di Locri, a Brancaleone. Secondo le ricostruzioni, l’aggressore, Gianluca Bevilacqua, 21 anni, avrebbe colpito con un sasso la malcapitata, tramortendola, e dopo avrebbe consumato la violenza sessuale. Secondo le sue dichiarazioni, sembra anche che la donna fosse ancora viva quando ha deciso di cancellare le tracce bruciando il corpo.

LA RICOSTRUZIONE:

COLPITA IN TESTA CON UN SASSO È stata colpita ripetutamente con un sasso alla testa, Tatiana Kuropatyk, la donna ucraina di 41 anni uccisa ed il cui cadavere è stato trovato bruciato a Brancaleone. Il particolare è stato riferito da Gianluca Bevilacqua, il giovane di 21 anni arrestato dai carabinieri dopo aver confessato l’omicidio.

APPROCCIO IN SPIAGGIA Bevilacqua, che appartiene alla comunità rom ormai stanziale da anni a Brancaleone, è stato interrogato per diverse ore dal Procuratore della Repubblica di Locri, Luigi D’Alessio, e dai carabinieri. Nel corso dell’interrogatorio il ventunenne ha raccontato di aver notato la vittima mentre era nei pressi della spiaggia di Brancaleone, dove si era recata a prendere il sole. Bevilacqua, secondo la ricostruzione che lo stesso giovane ha fornito agli inquirenti, ha avvicinato la donna con la quale ha iniziato a chiacchierare. Il ventunenne avrebbe tentato un primo approccio sessuale, ma la vittima si è opposta.

VIOLENTATA Il ragazzo ha quindi colpito la donna con un sasso, l’avrebbe violentata e successivamente colpita nuovamente fino ad ucciderla. Bevilacqua ha poi deciso di bruciare il cadavere nel tentativo di cancellare ogni traccia. Il racconto fornito da Bevilacqua è al vaglio degli investigatori che stanno cercando riscontri. I carabinieri, intanto, stanno aspettando gli esiti dell’autopsia che saranno utili per avere riscontri alla versione fornita dal ventunenne.

Fonte: Leggo